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I “Tasti Tondi” di Patek Philippe

DATA
21 Novembre 2020
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Oggi su IWS entriamo nel vivo della referenza 1463 “Tasti Tondi” di Patek Philippe, il primo cronografo impermeabile del marchio, che ha segnato la storia dell’orologeria e del suo mercato.

Gli italiani giocano un ruolo fondamentale nel mercato del vintage e nel settore in generale. Molti soprannomi derivano infatti dalla nostra lingua, come i famosi “Ovettone”, “Padellone”, “Tasti tondi”, e così via.

La referenza 1463 ha così tanto da raccontare che servirebbe un libro intero, ma qui su IWS riassumeremo i punti salienti di tutto ciò che dovete sapere su questo orologio, dalle origini al suo mercato.

Le origini

Prima di arrivare ai Tasti Tondi di Patek Philippe, dobbiamo fare un passo indietro per capire la loro origine. Le referenze precedenti sono due e hanno entrambe i tasti rettangolari, chiamati square pushers in inglese.

La referenza 130

Il primo predecessore dei Tasti Tondi è il cronografo con referenza 130 introdotto nel 1934. Una pietra miliare della storia di Patek. Per chi non fosse familiare con questo orologio, si tratta di uno tra i primi cronografi da polso della maison dopo la produzione dei primi orologi ‘da tasca’ con questa complicazione.

33 millimetri di diametro, prodotto in diversi metalli tra cui i più comuni in oro giallo, alcuni in acciaio e pochissimi in oro rosa. Ne esistono anche alcuni altrettanto rari in acciaio e oro. Spesso sentirete parlare di acciaio Staybrite… ma per il momento non vi preoccupate, ve ne parleremo presto.

Il Patek “Tasti Tondi” rimase in produzione fino agli anni ’60.

Cinque esempi di Ref.130 – Christie’s

La referenza 530

Secondo predecessore, considerabile quasi come l’anello di congiunzione tra il precedente 130 e il 1463, è il 530.

La cassa è nettamente più grande. Misura infatti 36.5mm, rispetto ai modesti 33 millimetri della ref.130. La maggior parte sono realizzati in oro giallo o in acciaio, mentre solo 2 in oro rosa (uno firmato Astrua Torino e uno Gobbi Milano).

Questa referenza è stata prodotta a cavallo tra il 1937 e il 1944 e la cosa curiosa è che nacque come modello solo-tempo (e non cronografo). Oggi non ci dilungheremo con la storia completa ma se doveste vedere 530 senza i due contatori, non vi preoccupate!

Cinque esempi di Ref.530 – Christie’s

Ultima piccola curiosità prima di passare ai veri Tasti Tondi di Patek: oltre al cambio di complicazione su un numero di referenza identico, c’è anche una differenza nello spazio tra le anse. Nei modelli in oro giallo e acciaio può variare tra 19 mm e 21,5 mm, mentre nell’oro rosa è solamente 19mm.

(La versione del 530 con anse da 21,5mm (a destra) potrebbe essere confusa con un 130, ma solo nelle foto. Dal vivo si noterebbero, sì, le anse molto simili, ma la misura ci permetterebbe di distinguerli molto facilmente).


La nascita dei Patek Philippe “Tasti Tondi” ref 1463

Ora è arrivato il momento più importante dell’articolo, la spiegazione dei Tasti Tondi.

Con la referenza 1463 arriva un cambiamento importantissimo per Patek: l’impermeabilità. Si tratta infatti del primo (e unico fino al 2018) cronografo resistente all’acqua per la maison. Viene introdotto nel 1940, per rimanere in produzione fino al 1965.

(Ma non si tratta del primo orologio da polso waterproof! Il primo fu infatti un altro, che abbiamo approfondito qui!)

Perché i cronografi sono così difficili da rendere impermeabili? La corona è abbastanza semplice, il complesso sta nei pulsanti. I tasti delle referenze precedenti non si prestavano alla resistenza all’acqua, sia per la forma che per la costruzione in generale. Per rendere un orologio impermeabile servono pulsanti massicci ed è proprio da qui che nacquero i Patek Philippe 1463 Tasti Tondi.

Non-waterproof vs. Waterproof

Piccola nota sulle dimensioni della cassa di cui vi parlavamo prima: il 130 era 33mm e il 530 era 36.5mm. Per i Tasti Tondi la cassa sarà 35 millimetri, una via di mezzo molto bilanciata.


Come si riconoscono?

La differenza si nota facilmente dalla superficie dove si premono i pulsanti. I Tasti Tondi hanno una zigrinatura anti-scivolo e sono più grandi, mentre quelli normali sono lisci e piccoli.

Fate però attenzione, Patek ha posto questa zigrinatura anche su altri orologi moderni, ma ciò non fa di essi dei “Tasti Tondi”, anche se l’ispirazione si nota. Qui sotto potete vedere tre referenze moderne equipaggiate di tasti antiscivolo.


Le referenze con i Tasti Tondi

Le uniche referenze di Tasti Tondi sono 1463 e 1563, gli unici cronografi impermeabili creati da Patek all’epoca. Di 1463 Si dice siano stati prodotti solo 750 esemplari, tra cui la maggior parte in oro giallo, circa 190 acciaio e pochissimi in oro rosa (il più raro).

Le configurazioni potrebbero sembrare molto simili tra di loro. Quella più “comune” è di colore bianco crema, indici a bastone lunghi e numeri a ore 12 e ore 6 (romani o arabi). Altre configurazioni possono avere indici corti e numeri, indici lunghi senza numeri, numeri Breguet o “puntini” rotondi in oro…

Tra le nostre versioni preferite ce n’è una in particolare: cassa oro rosa, quadrante salmone, indici romani e scala pulsometrica. Già solo per il tipo di metallo è considerabile rarissima ma la combinazione del colore del quadrante e del tipo di scala cronografica lo rendono davvero assurdo.


I tre rarissimi 1563

Di 1563 se ne conoscono invece solo 3 nel mondo, appartenuti a due leggende: Duke Ellington e Jean-Claude Biver.

Esteticamente le due referenze sono identiche. L’unica modifica è l’aggiunta della funzione rattrapante, complicazione più comunemente denominata “split seconds” o secondi sdoppianti (per approfondire la complicazione clicca qui).

Abbiamo solo due foto di quelli battuti da Christie’s, in quanto il terzo è esposto al museo di Patek Philippe a Ginevra. La rarità di questi modelli è più che ovvia, ma una particolarità la vediamo solo in quello di JC Biver: la scala pulsometrica.


Il mercato dei Tasti Tondi:

Mercato della Ref.1463

Parlando di Patek Philippe 1463, le valutazioni sono stabili. Pensate che nel 2002 veniva battuto da Antiquorum uno in acciaio con numeri Breguet per ben 200mila Euro. L’oro giallo aveva invece una valutazione di circa €140mila, mentre l’oro rosa di circa 250mila.

Nel corso degli anni ci sono stati numerosi pezzi battuti per cifre considerabili “basse” per la rarità delle configurazioni. Un esempio è questo con cassa acciaio con 12 e 6 in carattere Breguet, venduto per poco più di 160mila Euro.

Parlando di mercato più recente, possiamo vedere valutazioni tra i 300 e i 600mila euro per l’acciaio.

START-STOP-RESET: 88 Epic Stainless Steel Chronographs
Geneva Auction 14 May 2016

Per l’oro rosa tra i €180.000 e i €350.000

Monaco Legend Group Exclusive Timepieces
31 OCTOBER 2020 | MONACO

Infine, come al solito, l’oro giallo. Questo metallo è tra i meno ambiti in orologeria vintage per il semplice motivo che la maggior parte delle casse erano realizzate appunto in oro giallo. É stato lo standard per diversi anni, fino all’avvento dell’acciaio negli anni più recenti.

Al momento può avere una valutazione che varia tra i 100 e i 250mila euro

The Geneva Watch Auction XI | 27 – 28 June 2020

Tutte le cifre che scriviamo sono ovviamente delle stime. Ci sono numerosi fattori che influenzano la cifra finale di vendita, quindi non preoccupatevi se doveste vedere risultati discostanti da quelli di questo articolo.


Mercato della Ref.1563

Il primo 1563 fu acquistato nel 2002 da Patek Philippe per $1,593,396 ed è oggi esposto al loro Museo di Ginevra.

Gli altri due 1563 furono battuti da Christie’s. Il primo con quadrante bi-tonale e scala pulsometrica.

Anno 2010

Il secondo con numeri Breguet e lancette luminose al trizio.

Anno 2013

Il terzo, come potete vedere, è nientemeno che il primo ma battuto due volte. Fu acquisito dal grande Jean-Claude Biver nel 2010 ma nel 2014 decise di riportarlo da Christie’s.

Anno 2014

Le varianti più rare del “Tasti Tondi”

Nelle seguenti foto troverete alcune varianti molto rare della referenza 1463 di Patek Philippe. Metalli a parte, ci sono alcune caratteristiche molto insolite che li rendono ambiti.

Un esempio è la presenza di materiale luminescente (trizio) su lancette o indici. Sebbene ultimamente sia data per scontata in un buon numero di modelli, al tempo era più che raro.

Un esemplare venduto da Sotheby’s con sia lancette luminose che pallini al trizio vicino ai numeri Breguet

Altra rara variante è quella con quadrante nero

Ci sono vari quadranti firmati dagli storici rivenditori autorizzati Patek: Tiffany & Co di New York, Hausmann di Roma, Casa Welsh di Lima, Trucchi di Napoli, Freccero di Montevideo…

L’ultima configurazione rara è data dai bracciali in metallo. All’epoca li realizzava Gay Freres, il più noto produttore di bracciali della storia dell’orologeria, responsabile della creazione dei bracciali più iconici di sempre, da quello de Royal Oak o del Nautilus, al classico Oyster di Rolex.

Phillips GWA XII 2020 – Lot 178

Per assicurarvi che sia davvero un bracciale originale creato da lui, guardate la chiusura e cercate il simbolo che vedete in foto, con le iniziali G ed F!

Dopo il marchio 750 dell’oro, potete vedere il simbolo di Gay Freres con le sue iniziali

Tutti gli scatti presenti in questo articolo appartengono alle rispettive case d’asta.

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