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Patek Philippe “Nautellipse” Ref. 3770

DATE
28 March 2020
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Scopriamo insieme la referenza 3770, aka “Nautellipse“, un segreto di casa Patek Philippe che potrebbe essere destinato ad una grande ribalta, decisamente meritata a parer nostro.

In questo momento, l’orologio più desiderato della scena risulta essere, senza dubbio, il Patek Philippe Nautilus, non fosse che trovarlo ad un prezzo ragionevole costituisce un’impresa sempre più ardua.
Anche voi amanti di quel look nautico e massiccio del Nautilus, ma in cerca di qualcosa di più insolito?
Forse possiamo accontentarvi…


Nautilus vs. Ellipse

Nel corso degli anni ’70, il modello più ambito del catalogo Patek Philippe era l’elegante e raffinato Ellipse.
Una sottile cassa in oro, un quadrante blu come il mare in continuo movimento, con tutte le sue sfumature, il lussuoso cinturino in alligatore.

Questo sì che è un orologio per un uomo di un certo livello, non di certo quell’enormità industriale e pesante del Nautilus” è quello che probabilmente pensavano gli uomini dell’epoca, riguardo al Patek Philippe 3700.

L’Ellipse è l’orologio per cui l’uomo degli anni ’70 è disposto a spendere 8000 dollari. Il doppio di un Nautilus, ritenuto un orologio per giovani che non sono in grado di apprezzare la finezza di un segnatempo erede della classica filosofia Patek Philippe.

Vediamo insieme le caratteristiche di questi due classici…

L’Ellipse d’Or

Quando venne presentato, nel 1968, l‘Ellipse d’Or incantò tutti con la sua linea diversa da ogni altro orologio prima d’ora.

Non era quadrato, non era rotondo ma nemmeno tonneau. La morbidezza delle sue curve, la sua raffinata sensualità, rispettavano le proporzioni della “Regola Aurea“, a cui artisti ed architetti si ispiravano da millenni per creare le più spettacolari opere della storia. Non renderebbe giustizia ridurlo alla sua semplice espressione matematica, “1/1,6181”, l’Ellipse è molto di più.

Le proporzioni sono perfette, i vasti spazi vuoti sottolineano l’ampiezza del quadrante, il continuo movimento dato dal profondo colore blu, bordato da un morbido corrimano d’oro giallo tutto intorno.
Il cinturino d’alligatore (così come il bracciale…) si inserisce sinuoso al disotto della cassa, anch’essa incredibilmente sottile. Per i più esigenti, è possibile avere un bracciale piatto in maglia d’oro e diamanti sul quadrante, discreti punti luce al posto degli indici che come creste di un’onda brillano sul fondale blu.

Non c’è da sorprendersi se, nel corso degli anni ’70, l’élite mondiale decideva di acquistare questo capolavoro artistico di Patek Philippe, la massima espressione di morbida raffinatezza per un uomo capace di apprezzarla.

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Il Nautilus

Se il quadrante dell’Ellipse ricorda il mutevole mare che si può ammirare da una barca a vela, governata da sagge mani, il Nautilus si ispira al giovane divertimento di uno yacht di lusso.

Nato nel 1976, in piena crisi del quarzo, in un momento di difficoltà della manifattura svizzera nel restare al passo con i nuovi orologi ultraprecisi ed economici in arrivo dal Giappone, strizza l’occhio all’idea che salvò Audemars Piguet: l’orologio sportivo di lusso.

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La cassa ci ricorda l’oblò di un moderno yacht con tutti i comfort, il quadrante risulta scanalato come il ponte di un potente motoscafo su cui bere champagne nella comodità del costume da bagno.
Il materiale scelto per ogni sua parte è il pesante e resistente acciaio, ideale per proteggere il voluminoso calibro automatico che lo muove.

Un orologio lontano dagli standard, cui il classico pubblico Patek Philippe era abituato, ovvero tutta quella fascia alta della società che decideva di affidarsi alla maestria di una storica casa svizzera, creatrice dei più sublimi gioielli che da secoli scandivano il tempo dei reali di tutto il mondo.

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Il “Nautellipse

Come fare dunque ad unire questi due segmenti di mercato e creare l’orologio perfetto per l’uomo di classe alla ricerca di un orologio sportivo ma raffinato?
Nasce nel 1980 da questa semplice considerazione un ibrido tra due orologi: Nautilus, simbolo di giovane sportività ed Ellipse, l’eleganza fatta orologio.

Ed anche il design segue la filosofia che ha portato alla nascita di quest’orologio.
Le meravigliose alette laterali del Nautilus seguono il contorno del quadrante ovale dell’Ellipse, sfumando in un bracciale integrato stile Nautilus, ma dal disegno allungato.
Non c’è dunque da sorprendersi se Patek Philippe decise di produrre i pezzi della ref. 3770 con gli stessi identici macchinari della ref. 3700.

Il movimento è orgogliosamente al quarzo, per dimostrare l’evoluzione tecnologica di Patek Philippe, tanto che in determinati modelli la scritta “Quartz” troneggia fieramente sul quadrante.
La scelta del calibro E27 permette dunque risolvere il problema della grossezza e pesantezza del Nautilus, portando lo spessore a soli 6.5 mm e le dimensioni a 36×42 mm, donando una leggerezza e proporzione gradita al pubblico di Patek.

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Come per il Nautilus, venne data un’ampia scelta di materiali per permettere al pubblico di trovare l’orologio più adatto. Troviamo quindi esemplari in acciaio, in oro giallo, in due toni. I quadranti variano anch’essi, passando dal blu, all’argento, allo champagne, in unico colore o in combinazione.

Con il declino dell’Ellipse (e degli orologi da sera in oro) e l’affermarsi del Nautilus come l’ ”orologio sportivo di lusso” per eccellenza, l’affettuosamente soprannominato “Nautellipse” venne tolto dai listini negli anni ’90.

vintage Patek Philippe
credits: timeandtide

Ad oggi

Durante l’ultimo anno, grazie all’introduzione di alcune edizioni celebrative, l’Ellipse è tornato sotto i riflettori dei collezionisti, guadagnando discreti incrementi di valore e di notorietà, più che meritata per questo capolavoro. È quindi il momento giusto, se state disperatamente aspettando quel Nautilus che sembra sempre più allontanarsi nelle liste d’attesa, di prendere in considerazione un pezzo di storia di Patek Philippe come il “Nautellipse” ref. 3770, sicuramente più originale e stravagante, ma tutto sommato molto simile ad un più convenzionale Nautilus.
Al momento si trovano pochi esemplari in vendita, tutti nell’orbita dei 10.000€… è pur sempre un Patek Philippe prodotto con gli stessi identici macchinari del Nautilus ref. 3700!
Se siete interessati – e fareste bene ad esserlo – affrettatevi a fare vostro questo pezzo di storia, perché non possiamo garantire che nel futuro i prezzi non salgano!

E voi la conoscevate già questa referenza? La comprereste? Fatecelo sapere nei commenti.

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