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IWS incontra Fabrizio Buonamassa

DATA
27 Gennaio 2019
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Mentre il Palexpo di Ginevra si preparava al penultimo giorno di SIHH, il Team di IWS era in compagnia di Fabrizio Buonamassa, Head of design di BVLGARI e uomo davvero sorprendente.

Entrando nella sala piena di fiori dell’Hotel de la Paix, dopo esserci persi con lo sguardo tra i meravigliosi Octo, siamo stati subito colpiti da una figura elegante, curata ed intenta nel disegno.

Non c’erano dubbi che fosse lui, proprio la persona che cercavamo, il genio dietro alle ultime creazioni della casa romana. Ma di chi fosse esattamente avevamo solo una vaga idea… iniziamo!


“È stato assunto da Fiat il giorno del suo compleanno, da BVLGARI il giorno dell’onomastico?”

“(Sorride) Sono stato assunto da BVLGARI dopo quattro anni in Fiat, era un periodo di grossi cambiamenti. In quel periodo BVLGARI cercava un designer e io mandai i miei disegni a tema libero fatti a mano a penna a Paolo Bulgari, che rimase molto colpito dai loro dettagli”.


“In una sua intervista afferma che “un designer è indipendente dall’ambiente in cui opera”, ma come fa ad adattarsi?”

 “Un designer deve essere in grado di disegnare qualsiasi cosa, dalla spilla da balia al missile, indipendentemente dalla tecnologia ad essa associata. È però fondamentale conoscere il know-how del brand e del settore di cui si disegna. Nelle auto ad esempio si deve capire la tecnologia per capire gli elementi che le caratterizzano di più, ma non basta.

Orologi e auto parlano lo stesso linguaggio, sono due modi per esprimere il proprio gusto ed il proprio stile. Certo, l’auto sei più obbligato ad usarla, però i clienti e la passione per la meccanica sono gli stessi in entrambi i settori e sono entrambi oggetti che puoi portare con te.

Durante la mia carriera ho disegnato di tutto, dalle scarpe alle sedie, però non disegno una borsa come disegno un orologio, mentre ci sono persone che usano lo stesso lessico per qualsiasi cosa. Un orologio lo metti al polso e lo tocchi, è il modo di usare un oggetto che ne determina il design.”

Un disegno del Colosseo

“Qual è stata l’influenza tra i vari settori, ad esempio tra Fiat e BVLGARI?”

“In Fiat ho imparato a gestire la complessità: l’auto è uno dei prodotti più complessi per via del suo impatto sulla nostra vita quotidiana in tantissimi aspetti. Inoltre, il team con cui si lavora è enorme ed i componenti sono moltissimi…forse solo treni ed elicotteri sono più complessi.”


“Il design di un orologio parte dall’estetica o dal movimento?”

“Per BVLGARI si è sempre partiti dall’estetica della meccanica, la performance non è mai stata il fattore trainante, è l’estetica che guida la meccanica. L’Octo Finissimo lo noti subito perché è un oggetto diverso, noti subito la sua estetica e l’estetica generata dalla sua meccanica. L’idea era indossare le grandi complicazioni in modo diverso, unendo un movimento automatico su un orologio ultrapiatto. Non c’è netta separazione tra meccanica ed estetica ma siamo Italiani: bellezza segue funzionalità, un oggetto deve essere bello e funzionale, sennò non ci affascina. Esistono oggetti oggettivamente belli per l’idea che incarnano e per la loro innovazione.

Certo, c’è poi una grande differenza se si tratta di disegnare un orologio da uomo o da donna. L’uomo cerca nell’orologio le prestazioni e le complicazioni, mentre l’orologeria femminile è legata all’ emozione, alla particolarità e alla bellezza e deve avere una forte componente tattile. Per la donna è fondamentale che sia un oggetto piacevole al tatto perché è frequente che lo tocchi mentre parla e mentre aspetta, ed è fondamentale la sua bellezza”

Diva’s Dream Finissima (Leggi l’articolo qui!)
Dettagli della ripetizione minuti

“Qual è il ruolo dell’Head of Design?”

“Sicuramente è meno operativo rispetto al designer semplice, però richiede di capire in quale direzione deve andare la marca. Devi essere in grado di interpretare i canoni estetici ed il DNA del marchio. BVLGARI ad esempio non è mai uguale a se stesso, non usiamo mai un orologio preso dall’archivio esattamente com’era. Siamo stati i primi ad usare il caucciù e l’alluminio nell’orologeria, il titanio per le ripetizioni minuti: è il modo diverso di usare ciò che tutti conoscono che crea il fascino.

L’Head of Design deve immaginare a livello stilistico e strategico il futuro del brand, in un modo che vada bene al cliente e alla marca. L’Octo Finissimo è innovativo perché rivoluziona la cultura dell’ultrapiatto, in un modo più giovane e riconoscibile, restituendo al cliente un orologio non più in cassa oro e rotondo adatto ad occasioni speciali, ma un orologio versatile, con un bracciale caratteristico, portabile sotto un abito e con un paio di jeans.”


“Qual è il suo oggetto di design preferito?”

“Impossibile da dire, mi piacciono troppo gli oggetti, orologi, penne, occhiali, lampade, sedie…

Alcuni mi piacciono più i altri, soprattutto gli oggetti semplici e mono materici: per me il lusso sta nell’innovazione e nella qualità costruttiva, non nel prezzo. Sicuramente apprezzo molto tutti gli oggetti innovativi del design industriale italiano, come la Lettera 22, la penna Asti, le sedie di Bellini, le automobili Giugiaro…

Ognuna di queste poi si riflette inconsciamente nel mio lavoro, che è fatto proprio della mia esperienza. Il Designer è un mix di mestieri, dallo psicologo all’economista: è fondamentale comprendere chi userà gli oggetti, i suoi sogni nascosti e come usa l’accessorio, cosa vuole che ancora non esiste, così come è fondamentale saper vedere le direzioni del mercato.”


“Dove trova tutte queste risposte?”

“In maniera inconscia, osservando, l’ispirazione arriva dappertutto. Una cosa che i colpisce mi spinge a iniziare a disegnare, il risultato finale non sempre è quello giusto. Mi ispiro all’arte, alle auto nelle forme e nelle proporzioni, non dalle performance. Guardo molto all’estetica degli oggetti, quello che rappresenta e racconta, se un oggetto è in grado di raccontare cos’è con la forma, le proporzioni ed il materiale allora è vincente.”


“Quali sono le chiavi dell’Octo?”

“BVLGARI è razionalità e colore, la radice estetica della marca è razional-funzionalismo. Mescolare forme semplici per generare una forma differente, come il Palazzo dei Congressi dell’EUR (inizia a disegnare), che prende ad ispirazione il Pantheon. La differenza dei due è che uno è moderno, di fronte sono molto simili, ma lo sviluppo è del tutto diverso.

L’Octo è una compenetrazione di elementi circolari in un quadrato dagli angoli tagliati. L’ottagono è elemento religioso perché rappresenta la perfezione e il connubio tra quadrato e circonferenza, l’uno rappresentante la terra, l’altro il paradiso. BVLGARI lo usò la prima volta per la collezione Gemme Numarie, da qui l’origine dell’Octo. Cerco sempre di usare gli stilemi della marca in modo attuale, è trasformare e non copiare.

Oggi va di moda il vintage per il legame affettivo a cui ci rimanda, però è una trasposizione sterile, che non porta niente di nuovo.”


“Abbiamo capito che è appassionato di orologi, ma come è cominciato tutto?”

“Quando ero piccolo mi è stato regalato un orologio, da lì ho cominciato a disegnarli spesso.

Mi piacciono gli orologi che rappresentano una svolta, che hanno carattere e innovazione, dal Nautilus al Submariner, Tank, Royal Oak, Octo…tutto quello che ha cambiato e innovato l’industria. Il mio preferito forse è il prossimo…”

Octo Finissimo Tourbillon Minute Repeater
Movimento dell’Octo Tourbillon

Quello che abbiamo imparato in questo thè con l’Head of Design di BVLGARI è sicuramente cosa caratterizza la vera creatività e come ragiona una mente eclettica. Ciò che si nota, passando un po’ di tempo con il Signor Buonamassa è la sua attenzione ad ogni particolare, gli occhi che osservano attentamente tutto ciò che lo circonda e la cura che mette nei particolari.

Spesso guardando un prodotto, in particolare un orologio, non ci si immagina chi c’è dietro e come lavora, da cosa nasce ciò che ci affascina. Sicuramente incontrare la mano dietro all’Octo, vederlo disegnare e sentirlo raccontare da chi gli dà vita ogni giorno ha amplificato l’amore per il brand e per il modello e ancor di più per il brand. Tuttavia, ciò che sorprende sono la verve e le parole di Buonamassa, che si dimostra anche nei fatti “indipendente dall’ambiente in cui opera”, per i suoi disegni ma soprattutto per i suoi pensieri, anche all’infuori dell’orologeria.

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