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I Quadranti Oman E La Loro Storia

DATA
15 Dicembre 2019
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I quadranti Oman si possono incontrare su molti modelli dei marchi più blasonati, come Rolex, Audemars Piguet o Patek Philippe. Non è raro, infatti, vederli alle aste o in vendita a quotazioni astronomiche.

Oltre ad essere molto rari ed apprezzati dai collezionisti, i quadranti Oman sono anche testimoni di un importante periodo per il Sultanato affacciato sul Golfo Arabo.

Vediamo assieme la loro storia e la storia di chi, per primo, li rese realtà.


Il Sultano Qaboos Bin Sa’id

Nell’ultimo secolo il sultano Sai’d Bin Taimur rappresenta certamente uno degli attori principali nello scenario politico dell’Oman. Egli infatti guidò il Paese dal 1932 al 1970.

La sua politica nei confronti dei paesi esteri si dimostrò decisamente aperta ed attenta a creare nuovi legami, soprattutto con il Regno Unito. Tuttavia, riguardo alla politica interna, egli mantenne una linea piuttosto chiusa ed autoritaria. Tale atteggiamento portò, nel 1962, alla guerra del Dhofar, ovvero una guerra civile che durò più di 10 anni.

I comportamenti autoritari e anti-democratici non toccarono solo il popolo, ma anche il figlio Qaboos Bin Sa’id.

Qaboos, nato nel 1940, fu ben presto mandato in Inghilterra, dove ricevette una rigida educazione ed all’età di vent’anni entrò nella Royal Military Academy Sandhurst.

Una volta ottenuti i gradi venne arruolato nel 4° battaglione d’istanza in Germania e solamente un anno dopo tornò in Oman dove affinò la conoscenza della religione Islamica.

Il padre, nel mentre, aveva perseguito il suo atteggiamento di chiusura quasi “dittatoriale”, diventando sempre più paranoico, anche a seguito di un tentativo di attentato nei suoi confronti.
La sua ossessione per il potere giunse ad un punto di non ritorno, quando egli arrivò a mettere il figlio agli arresti domiciliari.


Il colpo di stato

Nel 1970 il governo britannico aiutò Qaboos Bin Sa’id a spodestare il padre dal trono tramite un colpo di stato.

L’inghilterra vantava numerosi interessi negli ingenti giacimenti petroliferi presenti in Oman. Grazie al supporto che essa diede a Qaboos durante il colpo di stato, soprattutto per mano del generale Tim Landon, il Regno Unito divenne il principale partner commerciale dell’Oman.

Grazie alla sua visione moderna e progressista, negli anni il Sultanato cambiò molto.
Riguardo alla politica estera, vennero sviluppati i rapporti con il resto del mondo tramite accordi commerciali e grazie anche all’adesione alla Lega Araba.
Volgendo lo sguardo alla politica interna notiamo come durante il suo mandato il sultano abbia lavorato per garantire al proprio popolo una migliore qualità di vita. Ciò si tradusse concretamente nel potenziamento delle infrastrutture, della sanità e dell’istruzione.
Grazie ai proficui rapporti stretti con gli stati esteri e le favorevoli condizioni interne, l’Oman divenne uno degli Stati più ricchi ed influenti del Golfo Arabo.

Fu proprio questa apertura verso l’esterno che determinò la necessità di dover far fronte, tra le altre cose, ai regali di stato che normalmente vengono consegnati ad esponenti politiche in visita o a meritevoli cariche dello stato.

Qaboos, grande appassionato di orologeria, scelse proprio gli orologi come dono rappresentativo del Sultanato non aspettandosi sicuramente che, in un futuro non troppo lontano, sarebbero diventati oggetti molto desiderati e ricercati dai collezionisti di tutto il mondo.


Tutto transita per Londra

All’epoca di Qaboos non vi erano concessionari ufficiali in Oman dunque tutti gli ordini dal 1970 a metà anni’90 furono commissionati ad Asprey (famosa gioielleria Londinese che trovate in questo articolo). La scelta di Asprey deriva probabilmente dal forte legame che l’Oman intratteneva con il Regno Unito.

Gli orologi con quadrante Oman rientrano di diritto in un’altra categoria, molto apprezzata dai collezionisti, ovvero quella dei segnatempo “double signed. Ciò in quanto gli orologi commissionati dal Sultanato riportavano incisa sul fondello la firma del sopracitato concessionario londinese Asprey.
La ragione per cui la firma di Asprey era apposta sul fondello risiede nel fatto che il Khanjar richiedeva spazio per essere realizzato sul quadrante.

Questa particolarità è presente su tutti i modelli commissionati dall’Oman a Rolex, Patek Philippe e Audemars Piguet. A tal proposito risulta fondamentale prestare attenzione a questo dettaglio poiché se il fondello non riporta la scritta “Asprey” non è sicuramente coevo con il resto dell’orologio.


Il Kahnjar e i colori del Sultanato

Simbolo della tradizione Omanita, il Kahnjar raffigura un tradizionale pugnale decorato. Esso veniva portato con sé dagli abitanti della Regione per proteggersi durante i lunghi tragitti in aree desolate. Potete vederlo ancora in alcune foto del sultano pubblicate poco sopra.

La bandiera dell’Oman presenta come unico simbolo il Kahnjar sovrapposto a due spade incrociate (proprio come sui quadranti Oman). I colori che la compongono sono tre, ognuno dei quali esprime un significato diverso.

  • Il bianco: simboleggia la pace e la prosperità;
  • Il verde: simboleggia la fertilità;
  • Il rosso: simboleggia le battaglie contro gli invasori.

Questi colori, carichi di significato, saranno anche i colori dei Kahnjar che troveremo stampati sui vari quadranti.


I quadranti



Kahnjar Rosso

Forse il più comune e diffuso dei “quadranti Oman“, troviamo il Kahnjar rosso su moltissime referenze.

I primi modelli ad essere ordinati e consegnati sono dei Rolex Sea Dweller ref.1665, destinati ai componenti della SAS (Special Air Force) inglese. Il sultano Qaboos li omaggiava per ringraziarli del prezioso contributo fornitogli durante la guerra civile.

Un modello particolarmente raro è il Rolex ref.6263.

Nei 6263 con Khanjar rosso osserviamo delle modifiche al classico layout del quadrante.
Una delle particolarità che balza subito all’occhio è la sparizione della scritta “Daytona”.
Guardando più attentamente notiamo anche l’abbassamento della scritta “Cosmograph” che va a posizionarsi ad ore 6. Tutto ciò, presumibilmente, per lasciare più spazio al Khanjar, vero protagonista del quadrante.
Trovate questo modello nella nostra Guida ai Rolex Daytona Vintage.


Kahnjar Verde

Il Kahnjar verde risulta estremamente inusuale e risalta molto sul quadrante.

Lo si trova quasi esclusivamente su alcuni esemplari di Rolex ref.6263 e su pochi Day-date ref.1803.

Le teorie sull’origine di questi quadranti sono molte.

Alcuni sostengono che fossero quadranti mai prodotti ufficialmente, ma consegnati su alcuni modelli come “prova” e poi scartati dal Sultano, in luogo di quelli rossi.

Secondo altri, invece, il verde rappresentava semplicemente uno dei tre colori della bandiera e, seppur in un numero molto esiguo di pezzi, è stato usato regolarmente per i regali di stato.

Questa teoria è quella più attendibile, come testimonia anche un lotto messo all’asta da Christie’s nel Maggio 2017.

Si tratta di un Rolex ref.6263 quadrante Oman con Kahnjar verde. Fu donato nel 1974 ad un pilota di British Airways di stanza in Oman al termine della sua carriera.

Si dice che ne esistano meno di 10 esemplari e, completo di tutto il suo corredo originale, è stato battuto a 727.500 CHF.


Kahnjar Bianco

Il Kahnjar bianco non è comune per i quadranti Rolex.
Nonostante Rolex rappresenti una fetta rilevante degli orologi con quadrante Oman, il Sultano Qaboos commissionò ad Asprey anche piccoli lotti dei più celebri modelli di Patek Philippe ed Audemars Piguet.

Troviamo infatti alcuni modelli di Royal Oak o Nautilus, i due modelli sportivi più famosi delle rispettive Maisons, con quadrante con Kahnjar bianco.

In principio gli orologi Rolex erano pensati a componenti della SAS come riconoscimento per il supporto dato durante la guerra civile. Invece i modelli di Audemars Piguet o Patek Philippe erano destinati a figure sicuramente più importanti e istituzionali, a causa dell’impiego di materiali di pregio, come metalli preziosi o diamanti.


Kahnjar Oro

Il Kahnjar oro risulta davvero molto raro.
Secondo i pochi dati reperibili i modelli con questo quadrante costituivano dei regali rappresentativi del Sultanato che venivano consegnati a poche figure selezionate dal Sultano in persona.

Un esempio particolare è il Rolex Sea Dweller ref.1665, del quale se ne conoscono solamente quattro esemplari.

Altro esempio, che avvalla l’ipotesi secondo cui i Khanjar oro erano destinati a figure molto selezionate, riguarda il magnifico Rolex Submariner ref.1680, battuto da Christie’s durante l’ultima asta di Ginevra a 187.500CHF.

Credits: Christie’s

Oman Police

Altro quadrante particolarmente raro è quello degli orologi destinati alla Polizia Omanita.
Lo si trova montato solamente su Rolex GMT Ref.16750 e Submariner Ref.16800.

La produzione di tali quadranti risulta più recente, poiché iniziarono a comparire all’inizio degli anni ’80 e raffiguravano lo stemma della polizia del Sultanato.

Anche in questo caso, come per il Khanjar, vengono rimosse parte delle scritte, rinvenibili sui quadranti canonici.
Entrando nello specifico notiamo come le classiche 4 scritte vengano completamente eliminate.
Per intenderci stiamo parlando di quelle poste nella parte inferiore del quadrante, recanti il nome del modello, l’ impermeabilità massima e la dicitura “Superlative Chrnonometer/Officially Certified”.

Per scoprire di più sul Rolex GMT 1675 fai un giro sulla nostra guida.


Kahnjar Coronato

Il termine Kahnjar coronato non si riferisce propriamente a una serie di quadranti, bensì a un cambiamento che coincide con un preciso momento storico.

È interessante notare come, dopo il 1976, tutti i quadranti Oman presentino una corona sopra il Kahnjar.
Questo simbolo, voluto da Qaboos, serviva a marcare la supremazia del Sultanato dopo la vittoria della guerra del Dhofar conclusasi, appunto, nel 1976.


Oggi

Alla fine degli anni 90 il rapporto fra il Sultanato ed Asprey volge al termine. Le ragioni della fine del rapporto sono dovute all’avvento di Rolex in paesi del medio oriente, quali gli Emirati Arabi e gli altri stati del Golfo.

Ad oggi non vengono più stampati quadranti con il simbolo del Sultanato ma il Kahnjar coronato viene tuttora inciso sul fondello.
Tuttavia indiscrezioni affermano che in Oman, con una lista d’attesa mediamente lunga, Rolex incida anche i fondelli dei modelli non ufficialmente prodotti per il Sultanato. Ma di questo non abbiamo certezza!

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